Nelle Dipendenze la regola del “tutto e subito” non funziona.
Chi cerca di abbandonarla, dopo averlo stabilito, deve ricordare che, per acquisire nuove abitudini, ci vuole tempo, molto tempo, pazienza e cura di se stessi.

Ecco perché, spesso, c’è bisogno di un aiuto concreto e qualche modalità che aiuti nel percorso. 

1. Mantenere la promessa con se stessi.
I primi giorni saranno davvero complicati, pertanto una soluzione consiste nell’essere occupati il più possibile e di conservare – contemporaneamente – un atteggiamento positivo.

2. Riempire tutto il tempo a disposizione con tante cose da fare: dal lavoro alla cura della famiglia o della casa, dal fare due chiacchiere con un amico al praticare la meditazione. 

È utile iscriversi ad un’associazione, una squadra o un gruppo, interagendo con gli altri in modo appagante e positivo, fare vita all’aria aperta, dedicandosi agli animali o al giardinaggio.

3. Altra preziosa soluzione viene dal movimento e dall’attività fisica che consentono all’organismo di produrre endorfine, esattamente nello stesso modo delle sostanze (o comportamenti) di cui si abusa e che creano Dipendenza.

Sono solo alcuni esempi, ma estremamente esplicativi, cose che hanno il potere di stimolare i neurotrasmettitori che favoriscono piacevoli sensazioni di felicità, senza bisogno di utilizzare sostanze psicoattive o mettere in atto comportamenti tossici o pericolosi.

In questo percorso la cosa più ardua da gestire è l’astinenza, perciò, di seguito, ecco alcuni step su come gestire questa difficoltà

1. Evitare accuratamente persone, posti, cose e modalità che farebbero riprendere vecchie abitudini.

2. Ricostruirsi finché non si è in grado di gestirsi in modo autonomo.

3. Non cedere ai pensieri negativi che possano ostacolare il percorso.

A volte la mente va da sola e, nel vagare, capita che la sofferenza (fisica e mentale) legata all’astinenza non possa essere gestita.

È importante non prestare ascolto a nessuna voce che spinga a riprendere vecchie abitudini e non mollare se le crisi si fanno dure, perché il sacrificio sarà ripagato.

Se c’è stato un errore, bisogna capire perché e stabilire cosa fare se dovesse succedere ancora.
Le ricadute sono esperienze e non vanno considerate come fallimentari.

Una ricaduta non è la fine di tutto. Si può sbagliare senza per questo mollare o riprendere vecchi comportamenti.

E, da ultimo, quando si raggiunge un obiettivo, anche se di poco conto ma che ci si era prefissato, è necessario godersi il momento con gioia e felicità.

Abbandonare una Dipendenza è un lavoro duro che merita una bella ricompensa. Per approfondire l’argomento, consiglio il libro È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti“.

Beatrice