Importante è mttere in ordine!

Così dicono le mamme, ma, se questo, invece di essere un suggerimento, diventa un diktat e se il proprio livello di igiene è al limite della paranoia, si può essere cadere vittime di un disturbo ossessivo-compulsivo.

L’amore per l’ordine e la pulizia è un sentimento positivo e piacevole, specie se rivolto – come la nostra cultura ci ricorda – all’attenzione, alla cura, all’igiene di noi stessi, dei luoghi in cui abitiamo, dei nostri oggetti personali.

Un normale e sano riordinare non ha nulla a che fare, però, con l’ossessione di dover per forza riordinare, al punto da immobilizzarci o da impedirci di uscire di casa se tutto non rispecchia esattamente il nostro lindo mondo immaginario!

Quando, perciò, le cose si manifestano in modo eccessivo o incontrollato, vi è il rischio di una vera e propria Dipendenza, di un disturbo ossessivo.

Quali sono i motivi del “tutto sempre in ordine”?

Le motivazioni possono essere legate allo sviluppo personale dell’individuo, alle sue esperienze quotidiane, alle relazioni – a partire dalla famiglia d’origine, per passare a quelle che ci creiamo nell’adolescenza, fino ad arrivare a quelle dell’età adulta – e spesso i soggetti che soffrono di tale Dipendenza nascondono una personale insicurezza e un pizzico di mancanza di fiducia nel rapporto con chi ci è vicino.

Da ultimo, l’esigenza di tenere sotto controllo le cose, implica il voler gestire in toto i propri rapporti interpersonali, mettendo in atto misure di sicurezza e di controllo su tutto quello che ci circonda.

Si può parlare di Dipendenza patologica?

Se questa pratica non è così significativa da compromettere la qualità della vita e le relazioni, non c’è motivo di considerarlo un problema.

Se invece la modalità del “tutto in ordine” richiede appositi rituali da mettere in campo per riuscire a neutralizzarla: lavarsi le mani anche quando non necessario, spolverare, igienizzare e sanificare gli ambienti, piegare e riporre negli armadi tutto quello che sia fuori posto, si può parlare di comportamento ossessivo-compulsivo.

Soluzioni?

Fino a quando la sfera personale e quella delle relazioni non ne risente, non è necessario cercare rimedi, in caso contrario, è necessario intervenire rivolgendosi a uno psicologo per avere una diagnosi e che approfondisca la situazione: qual è la sua entità, le motivazioni del problema, per poi iniziare una terapia.

Si parla di Dipendenze nel libro È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti“.

Beatrice