È manipolazione quando – consapevolmente o no – si utilizzano competenze comunicative per indurre persone a fare qualcosa: compiere scelte o prendere decisioni, in modo subdolo e ingannevole.

Mi sono occupata di questo tema in due dei miei libri, trattandolo, ovviamente, in modo differente.

In “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti” vengono messi in luce questi comportamenti nei rapporti e nelle relazioni, ma le tecniche utilizzate più di frequente sono estremamente facili da decifrare.

Chi pone in essere questi comportamenti, di solito:

♦︎ Usa complimenti e lodi.
Ma non vi è sincerità. Il manipolatore li utilizza con un secondo fine: creare benessere nell’altro così che sia più propenso ad eseguire ciò che gli viene chiesto.

♦︎ Instilla il senso di colpa.
Far sentire qualcuno in colpa, lo limita nella sua libera capacità di agire e il manipolatore lo sa.

♦︎ Minaccia o intimidisce. 

♦︎ Distorce la realtà. 
In base a quello che dice, il manipolatore riesce sempre a far sembrare migliore la sua posizione rispetto agli altri. Non solo, alla lunga fa sembrare autentiche anche cose false o non perfettamente vere.

♦︎ Utilizza fallacie logiche nelle argomentazioni.
Quando tilizza la prima persona plurale (noi) nel parlare, genera un’adesione implicita di chi ascolta alle idee che gli vengono proposte.

Chi fa uso della manipolazione? 

♦︎ Chi cerca di controllare o sfruttare l’altro.

♦︎ Chi usa propaganda e disinformazione.

♦︎ Chi mette in atto abusi verso l’altro, facendolo sentire inadeguato o colpevole.
Cosa questa che vale nelle relazioni d’amore ma anche nei rapporti affettivi in genere o di lavoro, tra datore e dipendenti.

Manipolazione positiva o negativa?

Le tecniche di manipolazione sono strumenti, utilizzati anche per scopi positivi, così come si farebbe con un coltello: usato per tagliare gli alimenti, ma anche per uccidere.

1. Il discrimine nella manipolazione è l’intenzione di chi la mette in atto: cosa sta cercando di ottenere?
Il genitore che educa i figli è guidato da intenzioni propositive, mentre un partner abusante che sfruttare la sua vittima, no.

2. Gli effetti della manipolazione: può verificarsi un danno per l’altro?

3. Usa la persuasione, oppure la forza? Si rilevano costrizione o sopraffazione tali da escludere ogni possibilità di reazione della vittima? 

“Fabbrica della Comunicazione. Il Linguaggio dei Media” è il libro per comprendere ulteriormente i meccanismi della comunicazione, approfondendo le dinamiche della manipolazione.

Beatrice