Abbiamo già parlato di ghosting.

È da annoverare tra i fenomeni di violenza psicologica, ma non è l’unico a interessare i rapporti di amore o amicizia.

Orbiting.
Se il ghosting consiste nello sparire “nel nulla” senza lasciare traccia, l’orbiting è proprio di chi poi continua a seguire l’altro sui canali social, spiandolo, guardando stories e post, mettendo like, ma, di fatto, rifiutandosi di avere una comunicazione diretta con l’altro.

Breadcrumbing.
In questo caso, la persona che attua il comportamento tossico, non sparisce del tutto come nel ghosting, ma assume comportamenti ambigui che, da un lato non alimentano alcuna progettualità di coppia e, dall’altro, alimentano aspettative nell’altro che spera ce ne sia la possibilità. .

Benching.
Meccanismo simile al precedente, si riscontra nel “mettere in panchina”, nel lasciare “in sospeso” l’altro, nel caso possa in qualche modo “servire” in un secondo momento.

Zombieing.
È una conseguenza dell ghosting e può accadere quando una persona, dopo essere sparita, torni – dopo molto tempo – a farsi viva con like e messaggi, come se la separazione non fosse mai avvenuta.

Gaslighting e Love Bombing.
Sono entrambe espressioni di autentica manipolazione affettiva.

Il gaslighting mina l’autostima della vittima, la isola, alimentando un senso di colpa verso il partner.

Il love bombing si manifesta in un primo momento come positivo, con atteggiamenti romantici ed un corteggiamento intenso ma breve, per poi sfociare nell’isolamento e nella svalutazione dell’altro.

No Contact.
È agito dalla vittima di ghosting: è un meccanismo di difesa che porta la persona a bloccare ed eliminare qualsiasi possibilità di dialogo o contatto con chi le ha fatto del male.

“Fabbrica della Comunicazione. Il Linguaggio dei Media” è il libro per comprendere meccanismi della comunicazione, approfondendo le dinamiche della manipolazione.

Beatrice