Come anticipato nel precedente articolo

https://www.beatricesilenzi.it/dipendenza-da-relazioni-virtuali-le-cause 

e nel libro È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti il web ha cambiato molti aspetti della nostra quotidianità.
Anche le relazioni ed i rapporti con gli altri si sono modificati.

Comportamenti concreti e quotidiani sono diventati virtuali, trasformandosi e diventando oggetto di Dipendenza da relazioni virtuali in chat. 

L’inganno della tecnologia.

Capita a tutti di sentirsi così. La tecnologia crea Dipendenza perché è avvolgente, si sviluppa intorno all’individuo, lo seduce, lo coccola, lo vizia, gli regala comodità e stabilità.

La tecnologia fa sentire le persone più presenti a se stesse e performantici, più vicine e meno sole e, in molti casi, aiuta a mantenere contatti con persone lontane (nuova amicizie, corteggiatori intraprendenti, ex che tornano dal passato).

È possibile uscirne?

Molti esperti hanno verificato i benefici psicologici dell’autosospensione da social già durante la prima settimana, tanto più significativi quanto più gli individui erano assidui e invidiosi delle esperienze altrui.

Tale invidia deriva dall’errata percezione della vita degli altri se messa in paragone con la propria. Ecco perché bisogna usufruire dei social marginalmente e perché l’astinenza è utile e consente a chi soffre di Dipendenza di considerare ipotetici sviluppi di sintomi dell’astinenza.

Ma cosa accade quando sorgono relazioni virtuali e, contemporaneamente, si vive in coppia?

Se il rapporto con il partner è stabile, almeno formalmente – come nel caso di un matrimonio – le conseguenze che derivano dal creare e mantenere relazioni online possono essere devastanti, con risvolti totalmente inaspettati.

Insorgono incomprensioni, litigi, manifestazioni di insicurezza che sfociano in controllo e gelosia da parte di chi si sente dapprima messo da parte e successivamente tradito dall’altro.

Chat e incomprensioni: che fare?

1. Con grande realismo e in modo disincantato bisogna fare chiarezza dentro di sé e cercare di capire cosa non funziona più all’interno della coppia.

Capire se, nella vita a due mancano gli ingredienti fondamentali dell’amore, della fiducia, del rispetto.

2. Non demonizzare gli strumenti di comunicazione a prescindere. Sono utili a scopi specifici: è bello condividere foto e mandare video, chiacchierare con un amico di tanto in tanto, ma è necessario avere anche momenti per condividere di persona le emozioni con gli altri.

3. Ogni essere umano è in continua evoluzione, come anche la coppia.
La condivisione di ciò che si vive è fondamentale: bisogna cercare di ritrovare un ritmo più lento, concedendosi l’ascolto della propria interiorità per capire cosa davvero si vuole dalla vita e dai rapporti.

4. Altro punto focale è il rapporto che si ha con il proprio smartphone. Lasciarlo in giro per casa, senza portarlo sempre con sé e ovunque, è una dimostrazione di chiarezza e lealtà.

Allo stesso modo – se la richiesta non nasce da un’ossessione o da una pungente e insensata gelosia! – è possibile mettere a disposizione del proprio partner il telefono: è un modo per sottolineare che non si ha nulla da nascondere.

Silenziare il telefonino, poi, può essere utile anche per capire a che punto è la relazione di coppia.

5. Se il desiderio è in calo, avere un partner che naviga continuamente in Rete, spegne definitivamente anche le più focose fantasie sessuali.

La ricerca del piacere dei momenti conviviali, costruendo un equilibrio tra vita reale e quella virtuale, evitando di trascurare ciò che si ha, è basilare.

Assolutamente no, infine, all’attività di chat a tavola. A pranzo e cena bisogna dedicarsi solo al confronto verbale.

Consiglio bonus.

Ricordarsi che qualsiasi relazione virtuale è e resterà sempre un espediente che non potrà mai sostituire il guardarsi negli occhi, esaminare le espressioni, sentire l’odore dell’altra persona e cogliere anche ciò che non viene detto.
Senza contare che spesso è molto facile essere fraintesi attraverso un messaggio in chat o un post su Facebook.

Beatrice