Appurata una Dipendenza, ecco i passi da compiere per guarire, in modo concreto.
1. Rendersi conto di avere un problema…
o comunque un atteggiamento sbagliato per cui è arrivato il momento di mettere in discussione schemi ed abitudini che fanno stare male.
Chi soffre di Dipendenza affettiva si concentra sull’altro, dimenticandosi di sé e spesso si comporta come se non fosse meritevole di amore e comprensione.
Invece, nell’ascoltare il proprio dialogo interiore, in silenzio, c’è la possibiltà di tornare in contatto con il sé perduto.
Le persone affette da dipendenza affettiva antepongono desideri e necessità degli altri ai propri, negandosi gioia e gratificazioni, fino a non sapere più chi sono, o di cosa hanno davvero bisogno.
Chi soffre di Dipendenza affettiva, ha necessità di sentirsi approvato e per raggiungere questo obiettivo, accetta comportamenti sempre meno rispettosi, fino ad arrivare a vere e proprie violenze psicologiche e fisiche.
Richieste, aspettative, bisogni dell’altra persona diventano proprie richieste, proprie aspettative, propri bisogni, introiettati senza alcuna consapevolezza.
Invece occorre imparare a dire NO quando dentro di sé si sente chiaramente che non si vuole una cosa.
Ridefinendo i confini con l’altro, stabiliendo fin dove l’altro può arrivare, si comprende il proprio valore e si obbliga l’altro al rispetto.
2. L’affermazione di sé…
è un passaggio fondamentale per ricostruire benessere e libertà, significa finalmente scegliere con chi si vuole trascorrere tempo e con chi si vogliono realizzare progetti e attività da compiere.
Il dipendente affettivo, tuttavia, dopo avere espresso i propri bisogni e desideri, con coraggio, non deve imporli all’altro o pretendere che debbano necessariamente essere soddisfarli.
Probabilmente, in questa fase, capiterà di essere abbandonati da coloro che sfruttano il dipendente affettivo, approfittando proprio di quella Dipendenza, ma altre persone arriveranno, più consapevoli, detrminate e disposte ad amare in modo sano.
Liberarsi dalla paura dell’abbandono è un processo doloroso e spesso difficile che può realizzarsi con coraggio e speranza e, spesso, grazie all’aiuto di un professionista.
Affondando le radici nella prima infanzia, nel rapporto con le figure genitoriali, definisce frequentemente tutti gli schemi relazionali che saranno utilizzati con le persone amate.
Ebbene, questi schemi possono essere modificati nel tempo, con calma e con una profonda consapevolezza!
3. Riprendersi la propria vita…
dando valore ai propri gusti e valori, senza rinunciarvi allontanando vergogna e senso di colpa per gli errori commessi, cercando di eliminare rabbia e delusione.
Imparare a seguire l’intuito, capendo dalle prime fasi quando una situazione è intollerabile o richiede troppe rinunce a sé.
Il coraggio di dire NO rende liberi e consente di comprendere che il vuoto della solitudine non è infinito ed inoltre è un’occasione per amarsi
Liberarsi dal giudizio degli altri, senza temere di essere abbandonati ma rifiutando ciò che porta dolore e disagio.
Non resta dunque che pianificare, ma per ulteriori specifiche ed approfondimenti, consiglio il libro “È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti“.