La Dipendenza affettiva è uno stato patologico secondo cui la relazione di coppia viene vissuta come l’unica possibilità di esistere: indispensabile e necessaria.

L’altra persona assume un’importanza così grande, tanto che il soggetto dipendente si annulla in lei, senza prestare più ascolto ai propri bisogni.

Ti è mai capitato di sentire frasi come “Non posso stare senza di te!” o “Senza di te non posso vivere!”?
Se non è un filmma la tua vita, sono parole che esprimono controllo e Dipendenza, due cose che vanno di pari passo.

Dipendenza affettiva è manipolazione e controllo in cui l’amore non c’entra, si è in presenza di un’ossessione che domina la mente.

Gli esperti sottolineano che, se durante l’innamoramento si ha un certo grado di fusione, tale modalità, nel tempo, deve necessariamente diminuire per lasciare il posto ad una normale e piacevole autonomia reciproca.

Le cause della Dipendenza affettiva sono da ricercare nell’infanzia e nel rapporto con i propri genitori della persona che ne soffre.
Il messaggio che essa ha ricevuto è stato quello di non essere degna d’amore, o che i suoi bisogni non erano importanti.

Dipendenti affettivi hanno avuto genitori iperprotettivi, controllanti, che li hanno limitati nella spontaneità, addirittura sostituendosi ai figli nelle scelte, oppure hanno avuto genitori totalmente permissivi, al punto che loro, fin da bambini, hanno dovuto crearsi regole rigide.

Da adulti, i dipendenti, in coppia, non si considerano degni d’amore e, come conseguenza, cercano partner problematici ed anaffettivi che confermano l’immagine negativa che hanno di sé.

Le persone coinvolte sono due: il Dipendente affettivo e il partner, frequentemente problematico e narcisista, oppure un soggetto sfuggente o irraggiungibile.

La dinamica si attua così: il dipendente si dedica completamente al partner, cercando di soddisfarne ogni bisogno, finché non subentra un’incredibile frustrazione, cui fa seguito la ribellione e la crisi del rapporto.

Due sono le conseguenze: 

1. dalla crisi del rapporto, subentra il senso di colpa: il dipendente affettivo – non potendo vivere da solo – si mette alla ricerca di una nuova relazione, che dia senso alla sua esistenza.

2. di fronte al momento di ribellione, l’altro può reagire con violenza e maltrattamenti. La persona dipendente si sente responsabile della reazione dell’altro e, a causa del senso di colpa, ancora più soggiogata.

E’ la tipologia tipica dei fatti di cronaca nera e si basa sui fattori di dominanza e potere.

La Cura.
Un percorso con un professionista esperto aiuta a:

– comprendere il funzionamento delle proprie dinamiche (consapevolezza).

– modificare i legami di attaccamento

– rielaborare le esperienze negative per consentire la nascita di legami soddisfacenti.

– sviluppare l’assertività al fine di poter manifestare i propri bisogni senza timore.

– migliorare l’autostima e la sicurezza in se stessi.

Per approfondimenti, c’è il libro È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti“.

Beatrice