L’espressione comfort zone è diventata molto comune e spesso viene associata a un luogo di tranquillità e sicurezza.
Tuttavia, come giustamente evidenziato, questa “zona” non è necessariamente un luogo comodo o piacevole, ma invece un’area familiare, conosciuta soprattutto interiore che ci allontana dall’ansia.
Ci si può trovare nella comfort zone per abitudine, o per paura dell’ignoto, o per mancanza di fiducia in se stessi, ma il problema è che questo luogo sicuro rischia di diventare prigione se non è ben gestito.
Per cui, il primo passo per crescere e evolversi è uscirne, sfidando se stessi e le proprie sicurezze, affrontando situazioni nuove e potenzialmente spaventose.
Anche se può essere rischioso, tutto ciò è vitale per la crescita di ognuno di noi.
Il cambiamento può inizialmente generare ansia, ma è importante iniziare con piccoli passi.
Cambiare alcune abitudini quotidiane o esplorare nuovi percorsi può essere un modo per allenarsi ad allontanarsi dalla comfort zone.
La psicologia conferma che l’allontanamento moderato da questa zona migliora in modo significativo le performance personali.
L’importante è trovare un equilibrio.
Una giusta dose di sfida è motivante e porta a nuove avventure ed opportunità.
E, come ci si allontana, è altrettanto importante ritornare periodicamente alla comfort zone per riflettere, rilassarsi e rigenerarsi, allontanando lo stress in eccesso.
Come i bambini che esplorano il mondo, avere un luogo sicuro a cui tornare è fondamentale per la stabilità emotiva.
Lavorando su abitudini e i comportamenti, trasformando – nel tempo – quello spazio che ci supporta a nostra disposizione, riusciremo a trarre il maggiore beneficio personale.
Ho parlato di zona di comfort anche nel libro “Fabbrica della Comunicazione. Il Linguaggio dei Media” [Acquista il Libro]