Sembra quasi di sentirlo Matthew Perry – star del celebre serial Tv “Friends” – chiedere al suo assistente Kenneth Iwamasa “Fammene una dose grande”.
In tutto tre, poi la morte.

Perry che in passato aveva già fatto uso di ketamina per curare la depressione, da tempo stava abusandone, assumendone, da più di un mese, grazie alle prescrizioni di due dottori (diversi e consenzienti), ad oggi incriminati con la “regina della ketamina” Jasveen Sangha, anche lei arrestata.

Oltre al danno, la beffa: “Mi chiedo quanto pagherà quest’idiota” scriveva un medico all’altro.

Dipendente dalla sostanza, Perry avrebbe speso circa 55 mila dollari nelle settimane precedenti alla sua morte, mentre i dottori erano pienamente consapevoli della sua condizione.

50 fiale, per un valore complessivo di 11mila dollari.

Ma cos’è la ketamina?

È un farmaco sedativo, chiamato l’anestetico gentile che sopprime la respirazione meno di altri farmaci utilizzati in anestesia ed ampiamente utilizzato in terapia intensiva e pronto soccorso.
L’OMS lo inserisce nella lista dei farmaci essenziali che tutti gli ospedali dovrebbero avere.

Sintetizzata nel 1962 come farmaco anestetico e antidolorifico, efficace anche contro la depressione, la ketamina è anche una potente droga d’abuso.

Liquido chiaro, incolore e insapore, molto simile all’acqua, la ketamina (per uso medico) viene iniettata. È tuttavia disponibile anche in polvere, che viene (illecitamente) sniffata o assunta per via orale.

Negli anni ’70 era una delle sostanze d’abuso più popolari fra le comunità hippie ed oggi è una delle droghe dello sballo più consumate in Europa.

Popolare da Milano a Bristol, da Barcellona a Zurigo a Rotterdam, viene consumata in combinazione con alcol, allucinogeni o amfetamine.
Ad alte dosi – utilizzata a scopo stupefacente – ha effetti allucinogenici di tipo dissociativo, nonché forte analgesia, trovando ampio uso nella scena rave.

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Beatrice