Si ha Dipendenza patologica quando la capacità di gestione, di controllo e di mediazione tra mondo interno ed esterno non è adeguata.

Quando le pulsioni hanno il sopravvento ed il flusso dell’energia psichica si orienta in modo da originare comportamenti diretti più verso il principio di piacere che verso quello di realtà.

Quando il principio di piacere prende il sopravvento, il desiderio di perpetrare un certo comportamento diventa assoluto, irrinunciabile ed improrogabile.

Vedi anche CAUSE DELLA DIPENDENZA – IL PIACERE 

Si assiste alla presenza di due forze contrastanti: da un lato un forte desiderio (a causa del ricordo di un piacere già goduto), dall’altro, l’incapacità di contrastarlo in modo adeguato.

Gli elementi sono quindi tre:

1. La presenza di un forte desiderio o di un bisogno

2. La difficoltà (o l’impossibilità) a controllarlo

3. L’instaurarsi di un danno nel tempo (sia esso sanitario o psicologico o sociale o legale o economico)

Queste tre caratteristiche sono comuni a tutte le Dipendenze patologiche e a tutti i comportamenti definiti come disturbi del controllo degli impulsi.

Tenuto conto di questo, sembra chiaro che non è tanto l’oggetto in sé che dà origine ad una Dipendenza, quanto la tipologia della relazione con l’oggetto stesso, che diventa dannoso o tossico

Tale relazione diventa fonte di un attaccamento assoluto ed esclusivo, fino a renderne problematico il controllo, come spiego nel dettaglio nel libro È Tossico: Viaggio nelle Dipendenze e nei Comportamenti Devianti“.

Gli esperti sottolineano che la capacità e la possibilità di esercitare un controllo sul bisogno e sul desiderio è propria della personalità dell’individuo, del suo livello di organizzazione mentale, della sua solidità ed integrità.

Se la struttura della personalità – ed al di là del disturbo – risulta fragile, l’aspetto del contenimento sarà il primo problema che il terapeuta dovrà porsi nell’obiettivo di aiutare una persona che si trovi in questo stato di cose.

Studi internazionali e nazionali sottolineano che su cento persone che abusano di stupefacenti, sessanta (e fino a ottanta) di esse manifestano disturbi di personalità, d’umore e di ansia.

Anche i programmi delle Comunità terapeutiche di recupero prevedono un ambito protettivo e contenitivo che consenta di mettere sotto controllo la situazione e – attraverso interventi educativi e terapeutici – permettere alla persona di maturare, riattivando un processo di crescita e rendendola più autonoma ed in grado di affrontare la vita.

Studi realizzati negli ultimi decenni hanno sottolineato come, a causa della vulnerabilità e fragilità, ci siano soggetti particolarmente predisposti – sia per loro caratteristiche neurobiologiche, sia per l’habitat familiare in cui sono cresciuti, sia per le carenze sia affettive ed educative – a sviluppare una Dipendenza patologica.

Alla luce di tutto ciò, si può comprendere che la prevenzione e la promozione di programmi educativi abbiano un ruolo fondamentale.

Beatrice